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A voi nati sotto il segno delle ciabatte, gli astri ve l’hanno giurata. Saturno in opposizione non vi da pace.  E allora, cari amici dall'ascendente facile, non arrendetevi agli astri, e lasciatevi illuminare dalle nostre citazioni. La vostra giornata ne avrà sicuro giovamento.

Lei, Frida, pittrice messicana, mezzosangue, talento da vendere. Ci obbliga oggi a interrogarci sulla differenza fra un confine ed un orizzonte. Due linee di separazione, con un di qua e un di là; ma un confine delimita una divisione, una separazione; un orizzonte disegna uno spazio visivo, un panorama, un paesaggio, detta allo sguardo che si perde all’infinito un limite, sì, ma che sprona ad andare oltre, ad esplorare quanto ancora c’è di là, nella consapevolezza tuttavia della bellezza che già di qua si coglie. L’uno è un punto di arrivo, l’altro è un punto di partenza. L’uno necessita di muri, l’altro di luce e di colori. L’uno, un cerchio chiuso che non vuole altra contaminazione; l’altro, sete d’infinito. Che il soggetto sceglie di vedere. Vedo ancora orizzonti, io vedo ancora orizzonti, dove tu evidentemente hai scelto scelgo di disegnare, cioè di realizzare materialmente e volontariamente, confini, separazioni, egoismi. Quindi sta a noi scegliere, se le nostre piccole azioni di domani vorranno disegnare ulteriori segmenti di confini chiusi, o assorbire colore e luce da orizzonti aperti. È facile. Basta scegliere da quale pianeta provenire, a quale biologia appartenere, con che sguardo vedere le linee che delimitano i nostri spazi personali. Ma dovete capire una cosa. Se chi è davanti a voi vede, come spero vorrete vedere anche voi, quei colori, quegli orizzonti, sappiate che è un marziano, biologia aliena di un altro pianeta. I terrestri vedono confini. Che aspettate? Montate su quella astronave, svelti!

Alberto Rossi

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