
il morto
che si era sempre tappato il naso
Non si era mai accorto di essere morto, perché avendo il naso tappato, non era proprio riuscito a sentire la puzza del suo cadavere, che pure doveva essere stata tanta. Ma il suo trentennale allenamento a tapparsi il naso l’aveva spuntata anche con quella puzza.
Tutto era cominciato quando si stabilirono al potere i Socialisti, e lui, pur essendo un democratico, si era tappato il naso ed aveva scelto il male minore, appoggiando i Nazionalisti. E i Nazionalisti sterminarono i Socialisti, insieme con molti innocenti, i cui cadaveri appestarono le strade per molte settimane.
Quando poi si stabilirono al potere i Nazionalisti, pur essendo laico, si era tappato il naso ed aveva scelto il male minore, appoggiando gli Integralisti. E gli Integralisti sterminarono i Nazionalisti, insieme ai Socialisti e a molti altri innocenti, i cui cadaveri appestarono le strade per molte settimane.
Quando poi si stabilirono al potere gli Integralisti, pur essendo liberista, si era tappato il naso ed aveva scelto il male minore, appoggiando i Comunisti. E i Comunisti sterminarono gli Integralisti insieme ai Nazionalisti, ai Socialisti e a molti altri innocenti, i cui cadaveri appestarono le strade per molte settimane.
Quando poi si stabilirono al potere i Comunisti, pur essendo apertamente anticlericale, si era tappato il naso ed aveva scelto il male minore, appoggiando i Talebani. E i Talebani sterminarono i Comunisti insieme agli Integralisti, ai Nazionalisti, ai Socialisti e a molti altri innocenti, i cui cadaveri appestarono le strade per molte altre settimane.
E così via, di strage in strage, ogni volta scegliendo il male minore con il naso tappato, appoggiò Militari, Pidduisti, Camorristi, Separatisti, Giustizialisti, Stragisti, Televendite e Modernisti. Finì col prendersi una forma cronica di rinite, una sorta di raffreddore perpetuo che per un po’non gli fece sentire odore alcuno, né quello dei fiori, né quello degli orrori, né quello degli innocenti, né quello della Morte.
Quando infine si stabilirono al potere i PopolarDemiurghisti, non sapendo più ormai nemmeno lui che cosa fosse, si era tappato il naso e basta per non sentire la puzza oscena che saliva dalle strade e dai cadaveri. Non gli rimaneva che aspettare finchè anche questo fosse passato.
Così fece: aspettò. Scoprì solo più tardi che ormai, in avanzata fase di decomposizione, era da tempo cadavere lui stesso. Lo scoprì quando i vermi, consumandogli il naso, diedero libero accesso agli odori verso quel che rimaneva del suo decomposto cervello. Morto il corpo, gli entrarono dentro l’anima una valanga di miasmi mortiferi, e percepì istantaneamente un putiferio di puzze e fetori che venivano da tutte quelle stragi alle quali non si era opposto, da tutti quei morti che non aveva seppellito, da tutti quei fetori che si era rifiutato di percepire, e che ora erano entrati tumultuosi tutti dentro di sé, tutti dentro la sua anima. E finalmente, per un istante soltanto, nell’ultimo istante dell’anima, si fece schifo!